E’ mancato Sua Eminenza il Cardinale Severino Poletto
Il cardinale Severino Poletto, l’ultimo presule assiso sulla cattedra di San Massimo ad essere stato insignito della berretta cardinalizia, è morto nella tarda sera di sabato 17 dicembre 2022 nella casa di Testona di Moncalieri, dove si era ritirato dopo aver rinunciato alla guida della diocesi, nel 2010.
Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 18 marzo. Ha guidato l’arcidiocesi di Torino dal 1999 al 2010. In precedenza è stato vescovo di Fossano (1980-1989) e di Asti (1989-1999). Nato a Salgareda (Treviso) il 18 marzo 1933, nel 1952 seguì la famiglia, emigrata nel Casalese. A Casale Monferrato entrò in Seminario Maggiore nel 1953 e venne ordinato prete il 29 giugno 1957. Viceparroco e poi parroco fu sempre molto attento ai problemi sociali e del mondo del lavoro (per qualche tempo si impiegò anche a part time in una fabbrica casalese).
Arcivescovo di Torino dal 5 settembre 1999, il suo episcopato è stato segnato, fin dall’inizio, dalla grave crisi produttiva ed occupazionale. Nel 2000 promosse un importante convegno in cui la Chiesa torinese apriva un «tavolo di confronto» con tutte le istituzioni, le parti sociali, le agenzie educative, il sistema del credito con un obiettivo chiaro: valorizzare il dialogo reciproco come strumento principale per superare una crisi che, fin dall’inizio, non riguardava solo l’azienda di riferimento di Torino ma investiva l’intero territorio.
Venne creato cardinale da Giovanni Paolo II il 24 febbraio 2001 (contemporaneamente all’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco). Della sua attività pastorale si ricorda soprattutto il grande piano di «missioni» che coinvolse tutta la diocesi in un percorso pluriennale, concluso dalla «redditio fidei» a Roma, di fronte a papa Benedetto XVI. La Lettera pastorale «Costruire insieme» (2001) è la sintesi e il programma del suo lavoro.
Il cardinale Poletto fu anche appassionato Custode della Sindone: guidò le due ostensioni del 2000 e del 2010 (dove intervenne come pellegrino papa Benedetto XVI).
Al cardinale si deve la decisione di realizzare lo straordinario lavoro di restauro del Telo, che ha permesso di «ripulire» la Sindone da materiali accumulatisi negli ultimi secoli, dopo l’incendio di Chambéry del 1532, e che offre oggi un’immagine più chiara dell’icona.
I lavori furono effettuati dalla prof. Mechtild Flury Lemberg, esperta di tessuti, membro della Commissione internazionale per la conservazione della Sindone.
Nella tristezza del momento, non posso dimenticare il ricordo personale che mi ha legata alla sua figura ed al suo ruolo.
Al congresso cittadino della Democrazia Cristina del 19 settembre 2021 sono stata eletta segretario cittadino. Il Cardinale, al corrente delle iniziative torinesi del partito, pur non trovandosi in buona salute, mi ha ricevuto a casa sua in collina e mi ha accennato a quanto fosse secondo lui importante, una rinascita di una partito con valori cristiani cattolici come il nostro.
Rimasi commossa e colpita dalla sua personalità schietta e dalla dolcezza del suo tratto, perché ero consapevole dei suoi valori e del ruolo fermo con il quale aveva a Torino ed in precedenti esperienze episcopali, affrontato pubblicamente posizioni delicate.
Poletto credeva nel ruolo attivo ed unito del cattolici. Già al convegno del 16 febbraio 2019, all’Istituto san Giuseppe di Torino, il cardinale Severino Poletto, in chiusura del suo intervento aveva riaffermato l’importanza della presenza dei cattolici organizzati all’interno delle istituzioni elettive, per difendere il pluralismo ed i valori riconducibili alla Persona ed alla tutela del Bene Comune, precisando che “ Abbiamo delle responsabilità, a partire dalla colpevole afonia dei cattolici negli ultimi anni”.
Posizione che non pochi porporati e coloro che si definiscono “cattolici adulti” e militano in altri partiti, purtroppo continuano a disapprovare.
Trai ricordi tramandatemi, la coraggiosa omelia che tenne, quand’era vescovo di Asti al funerale dell’On. Giovanni Goria, politico onesto e cattolico professo, stritolato dalla campagna mediatica conseguente alla mattanza di “Mani pulite” sulla quale noi democristiani avremo ancor tante cose inoppugnabili da scrivere.
Il cardinale Poletto era uomo di Cultura e promosse l’accesso del laici ai corsi della Facoltà Teologica. Preziosa e commovente la testimonianza della dottoressa Magdalena Leonte, esponente della Chiesa Ortodossa e presidente dell’Associazione san Lorenzo dei Romeni: “Grazie alla decisione del cardinale Poletto, ho potuto conseguire il master in Bioetica istituito presso la Facoltà teologica di Torino. Ricordo la sua presenza ed il messaggio che rivolse agli studenti al momento dell’inaugurazione dei corsi accademici. Sono commossa alla triste notizia della sua dipartita, perché ricordo che mi sentii ancor più coinvolta nel seguire e diffondere i valori che in un mondo ostile, la Bioetica cattolica, attraverso la sua lungimirante iniziativa, stava diffondendo”.
Loredana Muci