Nei giorni scorsi sono uscite caute indiscrezione su quella che sarà la prossima messa in cantiere della ZTL ambientale.
Così dove Chiara Appendino e le tante velleità dei grillini si sono dovute bloccare, arriva l’impavido e lunare Stefano lo Russo e la sua fida Foglietta ad ammazzare definitivamente l’economia spicciola di Torino, quella degli artigiani, dei commercianti e del cittadino medio.
Nei piani di Palazzo Civico, si prevede il blocco del traffico in quasi tutta la città sull’altare della ZTL ambientale, da settembre ad aprile, ciò nei mesi più vissuti e lavorati in ogni attività economica.
A differenza delle limitazioni orarie e di perimetro dell’attuale ZTL, limitata al centro storico come perimetro ed orario, con le minacciate 80 telecamere da installare da corso Dante a Stura e da corso Trapani al Valentino, tutti coloro che non saranno in possesso di veicoli classificati Euro 6, non potranno neppure uscire di casa.
Ma prima di entrare in particolari ancora non definiti, vorremo fare un passo indietro.
Un sindaco che si rispetti, prima di vessare i cittadini, dovrebbe dimostrare di aver assunto provvedimenti efficaci e indolori e, al limite dimostrare che non sono stati efficaci, così da dover ricorrere ad altre misure.
Ora, da anni a Torino la linea del tram 18 che attraversa tutta la città è diventata automobilistica e il sindaco neppur sogna di ripristinare gli ecologici tram.
La linea 10 si ferma a porta Susa perché il professorino del Politecnico non riesce a trovare la soluzione idonea per l’attraversamento di piazza Baldissera.
Una città che si presenta in questo modo difficilmente è attrattiva, soprattutto se possiede una sola linea di metro manco terminata.
Intanto a Torino le vie principali della città sono state deturpate con piste ciclabili inutilizzate, che rallentano il traffico automobilistico e determinano maggior inquinamento.
In via Nizza, poi ,scelta criminale, si ritarda il percorso di ambulanze e mezzi di soccorso verso gli ospedali ubicati in zona: Molinette, Regina Margherita, Sant’Anna e CTO.
Buon ultima, la drastica riduzione ai limiti di velocità ove non sarebbe necessario.
Invitiamo il sindaco Lo Russo, con la consapevolezza e l’orgoglio del nostro vissuto di forza politica che ha dimostrato di mettere in opera scelte lungimiranti dal 1951 al 1994, al governo della città, di calarsi a fondo nell’analisi dei problemi e di non farsi cullare dalle emozioni del momento.
Scoprirà così che il traffico automobilistico non è responsabile degli indici ambientali.
Torino costruita dai romani su pianta ortogonale con le sue vie parallele e perpendicolari ha fortunatamente mantenuto nei secoli il suo aspetto tanto da meritarsi l’appellativo di piccola Parigi per i suoi ampi viali alberati . Ricordo una città dove , quando la circolazione era libera , il traffico scorreva con fluidità . Le varie amministrazioni Rosse che si sono succedute sono riuscite nella difficile operazione di stravolgere il traffico , prima con una rivoluzione del sistema tranviario con la fallimentare “griglia” , chi come me ha qualche primavera sulle spalle lo ricorderà ; poi iniziando a limitare il traffico in molte zone senza peraltro potenziare i servizi pubblici . Il risultato è stato una terribile congestione dei corsi limitrofi al centro . Si sono inventati le rotonde anche dove non ci stavano e/o costruendole inadeguate , hanno realizzato sottopassi a 1 corsia per senso di marcia o che finiscono contro un muro, o peggio che escono all’aperto su un incrocio con semaforo ,hanno realizzato piste ciclabili inutili e pericolose in nome di una mobilità verde che non esiste . In tutto questo tempo non sono riusciti a finire una linea di metropolitana in tempi decenti ed ancora oggi il raccordo Torino Caselle è chiuso in un senso di marcia … si potrebbe andare avanti ancora per molto tempo ma lo spazio è finito . Il bello è che non possono neanche dare la colpa alle giunte precedenti perchè , a parte la parentesi pentastellata , al timone della città sono sempre stati loro.