Lo scorrimento nord-sud, e viceversa, della città di Torino avrebbe dovuto registrare una svolta col passante ferroviario.
Non è andata proprio così perché i veri benefici si sono avuti soltanto nel tratto Porta Susa – Corso Regina Margherita (guarda caso in zona piazza Statuto, sempre le zone chic sono trattate meglio).
Anche un po’ a monte ed a valle di questo tratto le cose sono migliorate.
Un vero disastro lo si è creato in piazza Baldissera, punto di snodo e collegamento tra Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Aurora, Barriera di Milano, Lucento e San Donato.
Si creano quotidianamente enormi ingorghi, la linea 10 tramviaria è spaccata e costringe gli utenti ad un cambio tra la gestione automobilistica e quella su rotaia, la Ciriè-Lanzo (che è anche il treno per l’aeroporto di Caselle) continua ad attestarsi lì, alla Stazione Dora: una grande opportunità per la viabilità si è trasformata in un disastro.
L’opposizione alla sinistra aveva già denunciato il problema, mentre si facevano i lavori, all’epoca dell’amministrazione Fassino, che rispose col solito fastidio e la nota antipatia.
Adesso Lo Russo deve rimediare ai pasticci dei suoi compagni di partito.
Bisognerà rimettere mano alla trasformazione, trovando i soldi.
Del resto, in occasione della sua visita a Torino nel non lontano 5 aprile 2022, Draghi disse che su Torino sarebbero piovuti un sacco di soldi.
E Lo Russo annuì in nome della comune visione ottimista (per sé stessi) e liberal.
Francamente, tutto questo bendidio non lo si è percepito, ma visto che lo si è spiattellato sui giornali da qualche parte si troverà.
Lo si usi anche per piazza Baldissera.
Ritorneranno i disagi legati ai lavori. Ma non potrà andare molto peggio rispetto all’attuale situazione diventata insostenibile.
Il rammarico è che tanto fastidio si sarebbe potuto evitare anteponendo il buon senso al pressapochismo.
Adesso si ponga rimedio agli errori compiuti. In tempi brevi e con risolutezza
Spesso in passato ho lasciato commenti su questo argomento e anche questa volta non mi asterrò dal farlo . Quello di piazza Baldissera , esempio di come non si deve progettare una rotatoria ma anche di altri posti quali per esempio : il sottopasso di corso Spezia o di corso Mortara che terminano con un muro o la rotonda di corso Maroncelli ,dove le auto si incastrano in ingorghi fatali , se vogliamo tornare ancora più in dietro : il sottopasso di corso Regina Margherita , una sola corsia per senso di marcia e senza spazio per i mezzi di soccorso e per finire : il nuovissimo sottopasso di corso Grosseto che termina dopo la curva con un semaforo mentre bastava allungarlo di 50/100 metri per evitare il problema e gli interminabili lavori della bretella che dovrebbe collegare la Torino Caselle alla città. Qui mi viene il sospetto che tali opere non siano finite di proposito mentre si cerca di trovare una soluzione alla minirotonda posta alla fine dell’autostrada dopo la stazione Dora dove inizia corso Venezia che causerà ingorghi paragonabili a quelli che si verificano nella ormai famigerata piazza Baldissera . Tutto ciò altro non è che il fulgido esempio dell’incapacità di programmazione delle giunte rosse che si sono susseguite negli anni a Torino . Ai “geni” della viabilità che hanno progettato i lavori si dovrebbe dare il premio IG Nobel per manifesta incapacità ( non mi sovviene altro termine migliore se non questo ) perchè bastava un po di buon senso per evitare certi errori . Termino il mio intervento con una domanda , anzi due : Solo io vedo queste cose ? e allora perchè sbagliare sapendo di sbagliare ? Non ho queste risposte però mi piacerebbe proprio conoscerle . Povera Torino , i suoi bei viali con i controviali ridotti a piste ciclabili pericolose per gli stessi ciclisti che dovrebbero percorrerle in sicurezza e per gli automobilisti.
Diverse interpellanze sono state fatte come Circoscrizione 5 oltre a Commissioni congiunte con le altre Circoscrizioni interessate e prossimamente se non si smuoverà nulla con il mio gruppo Consiliare di Coalizione abbiamo un’altra interpellanza al Sindaco già pronta nel cassetto per cercare di sollecitare l’amministrazione ad intervenire a prendere provvedimenti per porre rimedio agli errori del passato…..è proprio il caso di dire ” si stava meglio quando si stava peggio”…