La Democrazia Cristiana celebrerà il suo XX Congresso nazionale il prossimo 6-7 maggio 2023, a Roma presso l’Hotel Sheraton, in continuità storico-giuridica con il primo celebrato a Roma il 24-28 aprile 1946, che confermò segretario nazionale Alcide De Gasperi.
La prima considerazione è che la Democrazia Cristiana esiste, malgrado l’illegittimo scioglimento effettuato da Martinazzoli rilevato dalla Cassazione e la successiva diaspora dei democratici cristiani iniziatasi nel 1994 fino alla successiva frammentazione.
Con questo Congresso si sancisce innanzitutto un processo di chiarificazione e di ricomposizione.
Chiarificazione perché la Dc può continuare ad esistere in forme nuove senza per forza essere il partito-Stato o la Balena bianca.
Esiste in quanto partito di Centro, ispirato all’umanesimo cristiano.
Quindi un Centro che ha una caratterizzazione ben precisa, la cui ispirazione gli permette di misurarsi con le sfide del mondo di oggi: il rischio della guerra totale, del disastro ambientale e di un uso manipolatorio della scienza e della tecnologia nella creazione del post-umanesimo.
Il Centro di ispirazione cristiana si batte, quindi, per la pace, la tutela dell’ambiente ed il mantenimento della centralità dell’uomo rispetto alle potenzialità incontrollate della scienza.
Sulle questioni internazionali rimane un partito europeista, aderente al Partito popolare europeo, ma manifesta una vibrata critica verso un’Europa che non è quella sognata da padri fondatori Adenauer, Schuman, De Gasperi e Monet – non a caso tutti democratici cristiani – ma appare condizionata da interessi corporativi e lobbistici, che minano la credibilità e l’efficacia del suo ruolo e della sua identità.
In politica interna ritiene che il partito che ha rappresentato per cinquant’anni la diga al comunismo non possa che restare alternativo ad una sinistra divenuta, come aveva profetizzato Augusto Del Noce, un partito radicale di massa che abbraccia sui temi etici visioni lontane, se non antitetiche, a quelle della visione cristiana della vita, dell’educazione e della famiglia.
Sui temi economici ritiene che il principio di sussidiarietà debba favorire l’iniziativa privata, soprattutto delle imprese piccole e medie, determinando l’arretramento di uno Stato ancora troppo gestore, anche attraverso un allentamento del peso fiscale. La solidarietà deve essere rafforzata nei confronti di quanti vivono condizioni di reale bisogno, rifuggendo da pratiche clientelari diffuse, incapaci di selezionare ed intervenire sui veri bisogni sociali e distruttrici di risorse preziose.
Soltanto la ripresa della rappresentanza dei corpi intermedi e della loro concreta capacità contrattuale potrà permettere una redistribuzione della ricchezza sostenibile e soddisfacente per tutti, tipica della visione interclassista della Democrazia Cristiana.
Così pure soltanto la presenza di partiti autenticamente democratici e partecipativi, anche nella selezione dei loro gruppi dirigenti, nonché il superamento di sistemi elettorali che negano un’effettiva scelta agli elettori demandandola unicamente ai capi-partito (è il caso dei senatori e dei deputati) potranno nuovamente conciliare cittadini-elettori ed istituzioni e permettere il superamento della disaffezione alla politica espressa da un astensionismo molto ampio.
E’ quanto la Democrazia Cristiana sta concretamente facendo con la celebrazione il suo XX Congresso nazionale attraverso la partecipazione di ogni iscritto alle assemblee provinciali e regionali chiamate ad eleggere i delegati al congresso stesso, nel corso del quale saranno eletti il Segretario politico ed il Consiglio nazionale.
Anche il Piemonte celebrerà le assemblee a livello provinciale e regionale ed apporterà un significativo contributo di idee e presenze al Congresso, grazie alle adesioni al partito che sono state significative.
Dunque, la Dc c’è ed è pronta a confrontarsi con le sfide della nostra epoca.
La sua presenza rappresenta anche un’opportunità ed un invito a ricomporre all’interno del simbolo – che ha raccolto dal 1919 in poi la maggior parte dei cristiani italiani impegnati in politica – quanti hanno vissuto, in questi ultimi anni, esperienze parziali ma utili, frammentarie ma apprezzabili nell’intento di ricostruire una casa comune più grande, ma con solide fondamenta.
E’ quanto si attendono molti italiani cui non possiamo più chiedere di aspettare.
[…] leggi l’articolo di Mauro Carmagnola […]
Non vedo l’ora di partecipare al congresso nazionale della Democrazia Cristiana . Per me sarà il primo congresso in assoluto quindi mi accingo ad affrontare questo impegno con emozione e lo ammetto con un po di ansia non essendo avvezzo alle dinamiche di un congresso nazionale .Con gli amici delegati regionali piemontesi partiremo sabato mattina da Torino alla volta di Roma , il viaggio in treno sarà lungo ma sicuramente piacevole . Saranno due giorni intensi ma ricchi di spunti interessanti e sono sicuro di tornare a casa con un esperienza che ricorderò con piacere . Grazie a Loredana Muci e a Mauro Carmagnola per la possibilità che mi han dato . Grazie alla Democrazia Cristiana.