Nei giorni scorsi il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo ha presentato al consiglio comunale, la proposta di aumento del biglietto dei mezzi pubblici e dei parcheggi, a partire dal prossimo primo ottobre. Una vera stangata, se la caliamo nel contesto in cui il caro vita non è suffragato da aumenti contrattuali ed in alcuni casi dalla stabilità dei rapporti di lavoro.
Noi della Democrazia Cristiana, non siamo quelli che , di principio fanno barricate per un aumento di spesa a carico delle famiglie, seppur odioso, ma in questo caso, spieghiamo il perchè.
Nel dopoguerra, quanto Torino cresceva, anche i nostri validi assessori alle municipalizzate, tra cui ricordiamo Augusto Dotti e Giovanni Porcellana, hanno dovuto procedere all’aumento del biglietto.
Ma nel contempo, venivano presentate le realizzazioni indispensabili per adeguare l’ampiezza della rete tramviaria ed automobilistica per la città che cresceva.
La FIAT, a metà degli anni’60, riconosceva un contributo di 100milioni di lire annue all’ATM per l’intensificazione dei passaggi in concomitanza con gli ingressi in fabbrica.
Oggi non solo la rete è ferma, ma viene mutilata, da un’amministrazione civica lontana dalle problematiche delle città. Il tram 18 alla faccia dell’ecologia, è stato sostituito da un bus.
La gran mente del sindaco Lo Russo non è ancora riuscita ad adottare un sistema di attraversamento efficace di piazza Baldissera, con ingorghi paurosi. Per cui per la mancanza di 600 meri di rotaia, il 10 da piazza Statuto al capolinea di via Massari è gestito da linea automobilistica. La giunta Lo Russo prevede inoltre di arretrare di kilometri, per motivi tecnici il capolinea del tram 15, oggi in via Brissogne, invece di prolungarlo sino all’isolato successivo.
Non va dimenticato il calo dei passaggi dei mezzi ed il disservizio strisciante. Ma, oltre all’inazione di sindaco e giunta, quel che offende nel comportamento del sindaco Lo Russo è che ha motivato l’aumento del biglietto, sapendo i mentire, trovando la scusa del Covid, la guerra in Ucraina ed il prezzo del gasolio che oggi è ormai sotto controllo.
Il sindaco ha invece taciuto che la GTT, dopo anni di gestione allegra di sindacalisti ed esponenti di spicco della CGIL e del PD alla presidenza o alla direzione, trai quali ricordiamo Panero, Guiati, Gariglio, il costo del personale è schizzato alle stelle e prodotto deficit monstre. Non c’è paragone tra il costo del lavoro alla GTT rispetto alle autolinee in concessione. Poi l’assenteismo è alle stelle e l’organizzazione del lavoro produce deficit e non sinergie.
Sulla mala gestione GTT non sono estranee le esose consulenze di comodo e altre collaborazioni esterne.
Spiace che in consiglio comunale , oltre ad una blanda richiesta di privatizzazione della GTT, siano mancati, anche da parte dell’opposizione, interventi significativi atti a far conoscere ai cittadini la vergognosa gestione di una società che , così governata, continuerà a produrre deficit e disservizi. Questo dibattito, anche con lo sguardo rivolto alle prossime elezioni regionali, sprona, noi della Democrazia Cristina a ad inserire nelle liste elettorali, candidati capaci e competenti, a differenza di quanto altri hanno fatto.
Pe intanto , archiviato un provvedimento che, almeno per il costo dei parcheggi nel centro città grida allo strozzinaggio, ci sono temi sui quali urge mobilitare la città che lavora ed i cittadini che fruiscono di parcheggi e mezzi pubblici, non per diletto, ma per impegni famigliari e lavorativi.
L’animo terzomondista di Lo Russo, nonostante le proteste, continuerà a tollerare che i parcheggi a barriera siano privi di sorveglianza, in modo particolare di notte. In piazza San Carlo, ad esempio sin dalle 21, è un via vai di vagabondi con cani minacciosi al seguito che stazionavo accanto alle macchinette abilitate la pagamento dei biglietti, infastidendo gli utenti. Nel programma GTT per fare cassa, circola voce della prossima estensione delle zone blu, in modo particolare nei pressi degli ospedali.
Provvedimento inumano, contro il quale cercheremo di sensibilizzare i cittadini per organizzare una protesta ragionata e consapevole. Diffonderemo quanto prima le nostre proposte.