E’ ormai trascorsa una settimana dal tragico incidente che a Brandizzo ha falcidiato cinque vite di lavoratori innocenti ed incolpevoli.
In questi giorni abbiamo assistito e letto di tutto, frutto d’improvvisazione o di protagonismo.
Oramai tutti i giorni si verificano incidenti fatali sul lavoro.
Le cause sono molteplici: si va dalla mancanza di sicurezza, formazione, fretta, mano d’opera…..
La magistratura è al lavoro e sta individuando i responsabili, ma l’indagine presenta complessità. Le famiglie dovranno aspettare anni per avere un riconoscimento perché adesso inizieranno gli scarichi di responsabilità. Una lentezza che altro non farà se non accrescere il danno causato oltre alla perdita del proprio caro.
Attendiamo la chiusura dell’istruttoria ed il pronunciamento della Magistratura sperando che sia il più celere possibile, ma anche su questo aspetto si dovrà lavorare per migliorare la situazione oramai incancrenita (stiamo ancora aspettando la fine del processo sul ponte Morandi per fare un esempio).
Negli anni passati c’è stata una precisa strategia che ha portato tutte le nostre più importanti aziende ad essere smembrate. Le ferrovie dello stato, ad esempio, coprivano tutti gli aspetti del movimento su rotaia (dalla manutenzione delle infrastrutture alla riparazione dei mezzi motrici). L’aver subappaltato porta ad una difficoltà di controllo e di responsabilità. Insomma le nostre grandi aziende hanno perso la conoscenza del loro lavoro.
Oggi la presenza umana purtroppo è emarginata. Primeggia il lavoro a distanza e l’intelligenza artificiale.
I novelli strateghi continuano a dimenticare che l’umanità si perpetua da millenni e l’uomo è insopprimibile.
Confidiamo nel corso della giustizia e parleremo quando le cause e le responsabilità saranno provate.
Vorremo invece raccoglierci in preghiera in ricordo delle vittime e rivolgere un solidale abbraccio ai famigliari.