La Dc torna, a distanza di quindici giorni dal primo appuntamento del 16 settembre, in piazza, a Novara.
Lontani dalle competizioni elettorali i gazebo perdono qualcosa in termini di partecipazione, ma acquistano il significato di mantenere una presenza continuativa tra la gente
Come quella della Dc che vuole, col suo commissario Piero De Ruvo, tornare ad essere una voce significativa nell’importante città del Piemonte che orbita, però, sulla Lombardia.
Una ragione in più per dire la nostra sul declino del Piemonte a trazione torinese.
Novara ha dato un presidente della repubblica (Scalfaro) ed uno della regione (Beltrami) appartenenti alla Democrazia Cristiana.
Quindi la Dc ha un’indiscutibile tradizione all’ombra di san Gaudenzio.
Questa storia va ripresa e rinnovata.
Ed è quanto si è fatto, anche il 30 settembre, colloquiando coi novaresi.
Qualcuno ci ha incoraggiato ad andare avanti, altri si sono mostrati critici, ma hanno ascoltato le nostre ragioni sempre presentate con moderazione, equilibrio e pazienza.
Nel frattempo, il drappo sventolava al cospetto di quanti facevano una serena passeggiata in centro città, forse lontani dalla politica, dando, però, un veloce sguardo ad un partito vecchio e glorioso nel nome, ma giovane e fresco non solo nel simbolo.