Così anche quest’anno vola via il mitico ferragosto. La Metropolitana, per motivi tecnici inerenti al prolungamento del percorso sino a Cascine Vica, è ferma , ma si nota, almeno in certe ore la calca di cittadini e turisti in attesa alle fermate del mezzo sostitutivo.
La città non si è svotata e quest’anno il numero dei turisti è in apparente aumento. Ma, anche in questo contesto, le aspirazioni del sindaco Lo Russo sulla vocazione turistica di Torino, falliscono miseramente.
In centro molti bar sono chiusi, il passaggio dei mezzi pubblici è diradato ed anche la visita dei musei appare problematica.
Ci hanno segnalato che nei giorni scorsi alla Galleria Sabauda, ove sono esposte le nature morte Olandesi del ‘600, che sono splendide, il padiglione era chiuso alle 12,20 per mancanza di personale. Il tutto, senza nemmeno mettere un avviso. Un gruppo di turisti stranieri in visita si è notevolmente alterato protestando con l’unica addetta che c’era in tutto il piano.
Se il nostro sindaco, magari consultando il suo collega di Venezia, cercasse di capire cosa significa rendere attrattiva la propria città, avrebbe provveduto a sensibilizzare i pubblici servizi, i musei, la GTT e tutti gli operatori culturali e del commercio, per fare in modo che la città fossefunzionale e ospitale.
Invece lui si ostina sull’ampliamento delle piste ciclabili, immaginando che chi vive o visita Torino, viaggi con la bici al seguito.
Ma anche come ambientalista si rivela fallimentare. Il verde pubblico è poco curato, come è stato denunciato sui giornali e discusso in consiglio comunale. La vertenza alberi di corso Belgio non è ancora stata discussa e risolta con la circoscrizione e i residenti. Proteste sono sorte anche sul taglio selvaggio di alberi in corso Tazzoli e corso Marconi. Si vocifera sulla qualità delle piante in via di sostituzione. Seguiremo l’evolversi del problema, giravolte dell’amministrazione incluse.
Poi, oltre alla vacuità di tanti progetti, da parte della civica amministrazione, si continua ad accanirsi nel distruggere l’oasi del parco del Meisino, contro il parere conservativo dei cittadini che frequentano la zona e le associazioni. Al sindaco rivolgiamo l’appello di cercar di non distruggere quel che funziona e che migliaia di cittadini sostengono come valido.
L’altro aspetto che ci angoscia è quello legato al funzionamento del comparto sanità, visto dal cittadino utente, che incontra difficoltà d ogni tipo per prenotar esami clinici, visite specialistiche e ricoveri. Siamo perfettamente consci che il settore è stato massacrato dal decreto Balduzzi e dalle sceltesciagurate che i governi di sinistra hanno imposto al duetto Chiamparino Saitta per chiudere reparti ospedalieri ed ospedali in Piemonte.
Poi è arrivato il covid, le difficoltà di funzionamento della sanità regionale sono aumentate ed oltre ai posti letto, ora mancano medici ed infermieri. Sono aspetti che hanno un’origine lontana e ce ne rendiamo conto, ma il cittadini ne subisce le conseguenze. In attesa che gli specializzandiottengano la qualifica, i posti letto vengano riattrezzati, cosa sosteniamo e chiediamo al presidente Cirio ed all’assessore Icardi? Che il cittadino ha bisogno di risposte concrete e non può attendere passivamente i tempi della programmazione.
In molti casi rischia; il ritardo di una diagnosi, può comportare la morte. Per cui l’Ente pubblico deve dare risposte certe e concrete.
In taluni casi le prese di posizioni sindacali e corporative, hanno impedito alla giunta regionale di trovare almeno momentaneamente soluzionialternative. Purtroppo è sempre prevalso il corporativismo, almeno così, l’inerzia o l’inazione sono state percepite. Chiediamo alla regione Piemonte di cimentarsi in un colpo d’ingegno. Ci sarebbe nulla di male nel concretizzare convenzioni stringenti tra pubblico e privati, almeno sino a che si immettano in organico nuovi medici ed infermieri. Chi al governo della regione intende perseguire il “bene comune” deve trovare le soluzioni idonee al cittadino, non arretrando dinanzi alla burocrazia degli imboscati o per non contrariare il sindacalista cui l’ultima preoccupazione che nutre è la salute dei cittadino.
Presidente Cirio, lei è un decisionista che sa ascoltare chi porta istanze valide. Si mostri tale in questo difficile contesto, non se ne pentirà!
In attesa di tempi migliori, esporremo quel che secondo la DC piemontese non funziona del tutto o con un po’ di accortezza potrebbe trovare rimedio.