Anche per il 2023 le previsioni non sono delle più confortanti, la siccità ed il caldo che in questi giorni sta attraversando le regioni del Nord, sta mettendo a dura prova gli acquedotti del Novarese e il Vco.
Una crisi idrica dovuta anche alle amministrazioni locali, che hanno dato poca importanza ad una fondamentale problematica che si trascina da anni, o meglio è stata sempre affrontata con leggerezza, quelle delle perdite che variano dal 20% al 80% della rete idrica.
Causa anche la siccità, mai si sarebbe immaginato che due territori come il Novarese, attraversato da fiumi, torrenti, dove i suoi laghi hanno ispirato i versi di tanti poeti, luoghi dove artisti hanno cercato di raffigurare quelle meraviglie della natura. Mai, si sarebbe immaginato che la madre del riso, del Vco, potesse soffrire la scarsità delle risorse idriche, un pensiero inimmaginabile. Invece assistiamo quasi impotenti ad un sistematico ed insolito cambiamento climatico, ed una singolare assenza di piogge che negli ultimi anni hanno messo acor più in ginocchio il nostro territorio.
I primi danni all’agricoltura, all’allevamento ed all’ecosistema, iniziano a farsi sentire sin da ora, costringendo le amministrazioni locali a programmare misure emergenziali per tentare di risolvere in parte i problemi di approvvigionamento di acqua.
Ma se i comuni mettono una toppa alle varie perdite, per garantire l’approvvigionamento di acqua nelle case dei cittadini, il problema principale rimane sempre irrisolto, ed è quello delle condizioni a dir poco inaccettabili della rete idrica che fanno letteralmente “acqua” da tutte le parti, basta leggere il report realizzato da Acqua Novara Vco, che gestisce la rete idrica del Novarese e del Verbano Cusio Ossola. Paradossalmente il colabrodo idrico è più accentuato nell’area nord, tra Vco e alto novarese, una zona ricca di acqua, grazie alla sua posizione naturale strategica.
Ritrovarsi una rete idrica, ridotta a colabrodo, è una situazione che si trascina da decenni, dove tutte le amministrazioni locali che si sono susseguite, hanno le loro colpe, ma tutte puntualmente le scaricano ad altri. Alla fine però il costo ricade sempre e solo sul consumatore sul cittadino, chiedendo a quest’ultimo di consumare meno acqua, quando in realtà moltissima viene dispersa prima ancora di arrivare nelle case, oppure nelle aziende.
Grazie al Pnrr, ci saranno 20 milioni di euro (16 dal Pnrr e 4 cofinanziati da Acqua Novara Vco) per trovare e ridurre le perdite sulla rete idrica, dichiara il presidente di Acqua Novara Vco Emanuele Terzoli.
Ora io mi chiedo, se non cera il Pnrr, si continuava ad avere un acquedotto colabrodo?
E le amministrazioni avrebbero continuato ad essere insensibili alla problematica, in quanto questi tipi di interventi non sono visibili come il rifare una piazza o riasfaltare una strada. Preferiscono surclassare queste problematiche perché non hanno impatto visivo e quindi non ripagano politicamente.
Piero Angelo de RUVO