il 18 Maggio 2023 la Regione Piemonte ha approvato l’ordine del giorno n.1182 in merito all’istituzione di una zona franca in valle di Susa e che riportiamo in questa pagina.
Potrebbe essere un’iniziativa meritoria, da mantenere almeno sino a quando sarà terminata la costruzione della TAV e risulti positivo l’effetto delle opere di compensazione finanziate dal governo.
Nel contempo la Politica dovrebbe meditare sulle scelte perverse del passato che prendendo a pretesto la difesa ambientale, hanno contribuito alla chiusura di storiche aziende, dalle acciaierie Assa in poi.
Dobbiamo ricordarci quanto accaduto in passato: le troppe discussioni tra enti, associazioni, ecc ecc hanno solo portato progetti che oggi sono la rovina della vallata. Cito solo come esempio l’autostrada sospesa nell’aria solo per evitare un danno al territorio??? Con tanto di casello autostradale per il pedaggio a Rivoli.
Si è snaturata la vallata e non si agevola il pendolarismo.
Errori da non più ripetere.
La Val Susa oggi ha bisogno di una linea ferroviaria funzionante, la valorizzazione dei borghi antichi che sono oramai abbandonati, un piano serio di valorizzazione del territorio per incentivare il turismo e deve ritornare ad essere la seconda casa dei torinesi.
Voi preoccupatevi della città di Torino che della Valle Di Suss ci pensiamo Noi del Comitato.
P.s.
Prima di scrivere stupidaggini informatevi
Buongiorno, La valle di Susa così come Torino sono all’interno del territorio piemontese di cui si occupa la nostra Regione Piemonte. Non è certo isolandosi che possono essere risolti i problemi di qualunque natura essi siano. Il nostro articolo riporta situazioni reali a tutte le problematiche presenti nel territorio valsusino e per il bene della valle queste possono essere affrontate con un dialogo serio e costruttivo. Ribadiamo che vediamo con interesse positivo la proposta della zona franca ma questa deve servire per migliorare la situazione economica, turistica, infrastrutturale della valle.
Buonasera. Si precisa che l’iniziativa parte dal popolo che è apartitico dal Comitato Pro Zona Franca Extra-doganale Valle di Susa.
Per far chiarezza le compensazione sono date per legge per il 2% del valore di un opera.
La zona Franca non è stata chiesta come compensazione ma un atto dovuto del governo. Abbiamo, l’acquedotto di Valle, l’ autostrada che divide la Valle in 2, le centrali Irem, la tanto discussa Tav.
A noi cittadini residenti in Valle cosa c’è stato dato nulla.
Per questo il popolo valsusino chiede la zona Franca
Buongiorno, condividiamo le sue osservazioni che peraltro sono comprese nell’Ordine del Giorno approvate nel consiglio regionale e sostenute nello spirito del nostro articolo che riconosce la necessità di risollevarsi dallo stato di crisi economica.
L’Odg parla “di risollevarsi dallo stato di crisi economica”. Quindi è giusto parlare di tempistica fino alla fine della costruzione della TAV. Non si ipotizza una zona franca perenne, anche perchè ciò creerebbe un precedente pericoloso e non lo accetterebbe nessuno (mi sembra chiaro che comunque la zona franca abbia ben poche probabilità di passare).
L’Odg parla di deindustrializzazione, quindi pertinente il richiamo alle acciaierie Assa.
L’Odg parla di autostrada del Frejus che taglia in due la valle, quindi pertinente il richiamo ad un’autostrada di cui si dice che, appunto, taglia in due la valle, molto onerosa in termini manutentivi (perchè sospesa) ed alla barriera di Bruere che proprio nei giorni scorsi il sindaco di centrodestra ha ribadito di voler eliminare.
Condivido come consigliere di Gravere la questione dei borghi abbandonati, che è il mio primo punto di azione per l’importanza delle seconde case che sono quelle che pagano l’Imu, mentre le prime no: in buona sostanza i Comuni turistici vivono grazie alle tasse delle seconde case e non delle prime.
Poi se si vogliono fare polemiche inutili si vada a farle al bar sport.